Psicologia dell’arte e della letteratura

Università degli Studi di Bergamo, anni accademici 2003-2009


Vite di scarto. Opera e biografia in Flaubert, Van Gogh e Joyce

ANNO ACCADEMICO 2008-2009

Il corso di quest'anno si concentrerà su un tema classico della Psicologia del'arte com'è quello del rapporto tra biografia e opera. L'opera non è mai riducibile alla biografia ma la biografia incide sull'opera, la quale è sempre, almeno in parte, una testimonianza autobiografica. Gli esempi di Flaubert, Van Gogh e Joyce verranno studiati come modi diversi di intersezione tra vita e slancio creativo. Nel caso di Flaubert, l'attività di scrittura è in rapporto al fantasma. In quella di Joyce, essa funziona invece in quanto Sinthomo (secondo le formulazioni dell'ultimo Lacan). In Van Gogh, la pratica dell'arte è, al tempo stesso, un parafulmine nei confronti della follia e ciò che tragicamente conduce al suo scatenamento.

  • G. Flaubert, Novembre, in "Opere", vol.1 Mondadori, Milano 1997.
  • J. Joyce, "Dedalus", Adelphi, Milano 1980.
  • J. Lacan, Joyce il sinthomo, in "Seminario. Libro XXIII, Il sinthomo" ( 1972-73), Astrolabio, Roma 2006.
  • J. P. Sartre, "L'idiota della famiglia. Saggio su Flaubert", I Vol. e II Vol, Il Saggiatore, Milano 1976.
  • M. Recalcati, "Follia e creazione in Van Gogh", Bollati Boringhieri, Torino 2009.
  • M. Recalcati, "Il miracolo della forma. Per un'estetica psicoanalitica", Bruno Mondadori, Milano 2007.

Melanconia e creazione artistica

ANNO ACCADEMICO 2007-2008

Quale nesso lega insieme l'esperienza umana del lavoro del lutto e quella del lavoro artistico? Si può pensare a questo lavoro come ad una declinazione particolare del lavoro del lutto così come viene messo a punto da Freud? La tesi Lacaniana dell'arte come "organizzare del vuoto" e quella Winnicottiana della creatività come esplorazione di uno "spazio potenziale" serviranno come bussola per orientare la nostra riflessione. L'esperienza artistica di Jackson Pollock e di altri autori del secondo novecento serviranno da paradigmi.

  • S. Freud, Il poeta e la fantasia, in "Opere", vol 5, Boringhieri, Torino 1972.
  • S. Freud, Lutto e melanconia, in "Opere" , vol 8, Boringhieri, Torino 1976.
  • J.Lacan, "Il Seminario. Libro VII", Einuadi, Torino 1994.
  • D.W. Winnicott, "Gioco e realtà", Armando Editore, Roma1974.
  • M. Recalcati, "Il miracolo della forma. Per un'estetica psicoanalitica", Bruno Mondadori, Milano 2007.

Follia e creatività: l'esempio di Vincent Van Gogh

ANNO ACCADEMICO 2006-2007

Il corso di quest'anno si occuperà di studiare i rapporti tra la follia e la creatività. I riferimenti alla biografia e all'opera di Van Gogh serviranno come esempio paradigmatico per affrontare una serie di interrogativi decisivi: Che cosa significa per Van Gogh "diventare pittore"? Attraverso quali vie egli raggiunge la particolarità unica della sua pittura? E che incidenza ha in questo processo la follia dell'artista?

  • V. Van Gogh "Lettere a Teo", Guanda, Parma 1984.
  • K. Jaspes "Genio e follia - Strindberg e Van Gogh", Cortina, Milano 2001.
  • J. Lacan "Il Seminario III. Le psicosi 1955-1956", Lezione XIV, Lezione XV, Einaudi, Torino, 1985.
  • M. Recalcati "Clinica del vuoto", Franco Angeli , Milano 2002.
  • M. Recalcati "Il miracolo della forma. Per un'estetica psicoanalitica", Bruno Mondadori, Milano 2007.

Fantasma inconscio e opera d'arte: l'esempio del Flaubert di Sartre

ANNO ACCADEMICO 2005-2006

L'obiettivo del corso è introdurre ad una teoria della creazione artistica che implichi la dimensione del fantasma inconscio. Quale rapporto esiste tra fantasma e opera d'arte, tra fantasma inconscio e l'attività artistica in generale? In primo luogo si tratta di definire la nozione psicoanalitica di fantasma così come emerge, in particolare, nell'insegnamento di Lacan. In secondo luogo, il riferimento allo studio sartriano "L'idiota della famiglia" dedicato a Gustave Flaubert fornirà un paradigma di come l'invenzione letteraria, pur ancorandosi nel cuore del fantasma inconscio, sia irriducibile ad ogni determinismo
  • J. P. Sartre, "L'idiota della famiglia. Saggio su Flaubert", Il Saggiatore, Milano 1982.
  • J. Lacan, La direzione della cura e i principi del suo potere, in "Scritti", vol.II, G.B. Contri (a cura di), Einaudi, Torino 1976.
  • J. A. Miller, Sintomo e fantasma, in "Logiche della vita amorosa", Astrolabio, Roma 1998.
  • M. Recalcati, "Per Lacan", Borla, Roma 2005.
  • G. Flaubert, Memorie di un pazzoNovembre in "Opere",  vol.1, Mondadori, Milano 1997.

La distruzione della Bellezza: psicoanalisi e arte contemporanea

ANNO ACCADEMICO 2004-2005

L'obiettivo del corso, da un punto di vista generale, è quello di fornire una introduzione alla categoria estetica della bellezza attraverso l'apporto psicoanalitico, con particolare riferimento ai contributi di Jacques Lacan e Melanie Klein. Più in particolare, il corso si sofferma sulla deriva nichilistica della categoria della bellezza presente in diverse espressioni dell'arte contemporanea (l'esempio privilegiato sarà quello della Body Art). In questo contesto la distruzione della bellezza appare come un motivo ricorrente che pone in connessione questi esiti nichilistici dell'arte contemporanea con certi quadri psicopatologici della contemporaneità.

  • M. Recalcati, "Sull'odio", Bruno Mondadori, Milano 2004.
  • M. Recalcati, "Clinica del vuoto", Franco Angeli, Milano 2002.
  • J. Lacan, "Il seminario Libro VII L'etica della psicoanalisi", Einaudi, Torino 1994.
  • M. Klein, Situazioni di angoscia infantile espresse in un opera musicale e racconto di un impeto creativo, in "Scritti", Boringhieri, Torino 1978.
  • F. Alfano Miglietti, "Identità mutanti", Bruno Mondadori, Milano 2004, pp. 17 - 60 oppure Yve- Alain Bois, R. Krauss, "L'informe", Bruno Mondadori, Milano 2003.

Il problema dell'arte nell'insegnamento di Jacques Lacan

ANNO ACCADEMICO 2003-2004

A tema sarà il problema della creazione artistica e dell'opera d'arte nell'insegnamento di Jacques Lacan. Si focalizzeranno in tale percorso, tre scansioni essenziali: l'idea dell'arte come "organizzazione del vuoto", sviluppata nel contesto de "L'etica della psicoanalisi", la teoria della visione e dell'anamorfosi, articolata nell'ambito del "Seminario XI", e, infine, la concezione della lettera e della scrittura che si può reperire in "Lituraterra".Un concetto classico della psicoanalisi applicata all'arte, qual è quello di sublimazione, costituirà un punto di riferimento costante in questa ricostruzione teorica.

  • J. Lacan "Il Seminario. Libro VII. L'etica della psicoanalisi", Einaudi, Torino 1994.
  • J. Lacan, "Il Seminario. Libro XI. I quattro concetti fondamentali della psicoanalisi", Einaudi, Torino 2003.
  • J. Lacan, Lituraterra, in "La Psicoanalisi", n. 20 Astrolabio, Roma 1996.
  • S. Freud, Il Perturbante, in "Opere", vol.9,
  • G. Bottiroli, "Jaques Lacan. Arte linguaggio desiderio" , Edizioni Sestante, Bergamo, 2002.
  • A. Di Ciaccia, M. Recalcati, "J. Lacan", Bruno Mondadori, Milano, 2000.
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